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In questo spazio vogliamo condividere  esperienze, conoscenze, riflessioni, per concorrere con le nostre iniziative sindacali e culturali, con la contrattazione sociale  di genere,  a costruire un futuro “ dove l’allungamento della vita , sia considerata una conquista e non un peso, dove essere anziane/i non significa perdita di identità, di diritti, non significa essere considerati in contrapposizione alle legittime aspettative dei giovani (A. Giraldi)”.

Vogliamo essere considerate/i una risorsa. Perché è questo che  siamo.

Inoltre la nostra memoria rappresenta l’anello di congiunzione tra le tante battaglie fatte e quelle da fare, alle quali possiamo e dobbiamo ancora contribuire.

In occasione della giornata del  25 novembre 2020, giornata internazionale contro la violenza sulle donne  vogliamo portare il nostro contributo con le iniziative che le nostre leghe, i comprensori hanno organizzato.

Vogliamo parlare della violenza, fisica, psicologica delle minacce, che giovani donne e donne anziane subiscono, sia in famiglia che nel posto di lavoro.

Parliamo della violenza contro le donne, fenomeno complesso e di difficile misurazione, di quella violenza che si sviluppa, negli ambienti famigliari, luogo nel quale una donna dovrebbe sentirsi più sicura e dove invece può trovarsi ad affrontare, in solitudine, una situazione che la vede opposta a famigliari o persone vicine.

Fenomeno spesso sommerso, perché la violenza, nella maggioranza dei casi, è commessa da un partner, un famigliare e quindi di difficile emersione.

E troppo spesso l’inizio di questa violenza sfocia nel femminicidio, ovvero nell’uccisione di una donna da parte di un uomo, femminicidio che subiscono sia giovani donne che donne più anziane.

Poi c’è la violenza nei posti di lavoro, violenza  fisica , psicologica, fatta di minacce , soprusi, ricatti.

Anche questo un fenomeno sempre più in crescita.

Poi sta emergendo un altro tipo di violenza, quello che donne  anziane, ma anche uomini, subiscono nelle case di riposo in cui si trovano.

Abbiamo bisogno di riaffermare diritti  consolidati  che subiscono attacchi nuovi, abbiamo bisogno  di riscoprire la cultura, la memoria, la storia per costruire tutti insieme, giovani e meno giovani, un paese a misura di donne e uomini, e nonostante la  consapevolezza che la regressione è forte, siamo altrettanto convinte  che dalle donne possiamo e dobbiamo ripartire.

Gabriella Venezia, Responsabile Coordinamento Donne Spi Cgil Roma e Lazio