Le donne iscritte allo SPI-GCIL provengono da tutti i settori del mondo del lavoro, sia quello retribuito sia quello di cura (molte sono titolari della sola pensione di reversibilità). Pur avendo età, culture, etnie, orientamenti sessuali, credi religiosi differenti, le accomuna la straordinaria esperienza d'avere condiviso almeno una parte dei mutamenti epocali del ‘900. Le più anziane hanno vissuto parte della loro giovinezza durante il fascismo e in tante sono state protagoniste nella Resistenza e nella difficile ricostruzione non solo materiale del dopoguerra; le più giovani hanno comunque contribuito alla conquista di una legislazione più giusta e più equa negli anni successivi.
I Coordinamenti Donne dello SPI- CGIL, a tutti i livelli, sono il luogo dove si esaltano e si valorizzano queste differenze per una politica di genere che arricchisce con i suoi contenuti tutta l’Organizzazione.
L’art. 23 dello Statuto definisce la natura e le prerogative dei Coordinamenti Donne.
I Coordinamenti sono lo strumento per affermare e/o consolidare una modalità di lavoro che tenga conto dell’ottica di genere (mainstreaming ), ma non per questo separati dal resto dell’organizzazione , di cui le donne pensionate sono probabilmente la maggioranza numerica e nel contempo per una politica dei quadri che, in attuazione dell’art.10 dello statuto “si dà l’obiettivo strategico del rapporto paritario tra i sessi” applicando la norma antidiscriminatoria (art.27 dello statuto) (empowerment ).